In questa guida spieghiamo come richiedere la liberatoria BNL e mettiamo a disposizione un fac simile di richiesta liberatoria BNL.
Come Richiedere la Liberatoria BNL
Chiedere la liberatoria alla BNL si rivela un passaggio necessario dopo aver ottenuto il rifiuto di una pratica di finanziamento oppure quando l’accredito delle somme in favore del cliente non è di fatto avvenuto. Diversamente si possono presentare difficoltà perché il prestito che non ha avuto esito positivo risulta invece come pendente.
Grazie infatti alla liberatoria si attesta che la pratica non è stata accettata dall’istituto di credito, rinunciata da parte del correntista o archiviata. Vediamo, qui di seguito, tutto quello che bisogna sapere sull’argomento.
Prima di capire come ottenere la liberatoria BNL bisogna avere chiare le idee sull’importanza di questo documento che viene rilasciato dalla stessa banca al cliente. Più nel dettaglio, la liberatoria può essere considerata come la prova dell’annullamento relativo alla richiesta di un finanziamento. In questa attestazione vengono riportate tutta una serie di informazioni, come ad esempio i dati dell’interessato, lo stato della richiesta, l’eventuale rifiuto o rinuncia.
La liberatoria BNL si può quindi richiedere a seguito della delibera di una pratica o quando si deve dimostrare che non sono state avanzate richieste di finanziamento presso altri istituti. Bisogna infatti considerare che BNL, allo stesso modo di ciò che praticano le altre banche e le finanziarie, può erogare prestiti nel rispetto di un indebitamento massimo, al fine di evitare un eccessivo accumulo di rate per il cliente.
Come noto gli istituti di credito prima di stabilire se concedere o meno un importo raccolgono le varie informazioni sul cliente. Tutto ciò allo scopo di valutare bene l’affidabilità creditizia, ovvero la capacità di fronteggiare il debito contratto.
Una volta che vengono analizzate a fondo le capacità economiche dei richiedenti, nonché le relative dichiarazioni dei redditi, si potrà avere un’idea più chiara sulla puntualità nel rimborso delle rate del prestito e di conseguenza accordare la somma.
BNL ricava tante informazioni consultando le banche dati gestite dal Crif, Experian ecc. o direttamente dalla Centrale Rischi legata alla Banca d’Italia. Occorre poi ricordare che all’interno di queste banche dati non sono solo presenti dati negativi, come ad esempio ritardi nel pagamento delle rate e rifiuti nella concessione dei prestiti, ma anche notizie che mettono in luce la virtuosità del cliente. A tal riguardo basti pensare alla regolarizzazione di un ritardo e al pagamento anticipato di un finanziamento.
C’è comunque un altro aspetto da considerare, ovvero che tutte queste indicazioni non vengono aggiornate in tempo reale e sono anche archiviate solo per un certo periodo di tempo. Ad esempio, il Sic di Crif memorizza le richieste di finanziamento per 180 giorni, per cui in caso di rinuncia o istanza respinta l’esito resta conservato nella banca dati per altri 90 giorni dall’avvenuto aggiornamento.
Com’è facile intuire, tutto ciò potrebbe determinare disagi ai soggetti che si accingono a richiedere delle somme in prestito. Ecco un esempio: il sig. Rossi si presenta presso la banca A per ottenere un finanziamento e questa tarda a esprimere un parere in merito. Intanto un amico suggerisce di recarsi presso la banca B, la quale potrebbe facilmente scoprire che nei riguardi del dig. Rossi è pendente una richiesta di finanziamento e per questo decide di non concedere l’importo richiesto. In situazioni del genere è quindi opportuno richiedere alla banca A una liberatoria, in maniera da poter informare prontamente la banca B sulla reale evoluzione della precedente pratica, la quale potrebbe essere archiviata, respinta o rifiutata.
Nell’esempio fatto, pertanto, la banca A dovrà rilasciare al dig. Rossi, su richiesta dello stesso, una liberatoria nella quale viene attestata che la richiesta di prestito inoltrata allo stesso istituto non ha avuto seguito.
Per rimanere nell’esempio fatto, qualora il dig. Rossi non avesse presentato alla banca A una richiesta formale di finanziamento, ma si fosse semplicemente limitato a dialogare con il funzionario per valutare l’opportunità di ottenere un finanziamento, nessun dato verrebbe trasmesso alla Centrale Rischi. In questo caso, quindi, non c’è alcuna necessità di richiedere la liberatoria alla banca A.
Negli ultimi anni la liberatoria è sempre meno richiesta perché in passato la delibera sulle pratiche di finanziamento avveniva in maniera più rigida ed era rimessa sostanzialmente alle valutazioni di un funzionario addetto a queste operazioni. Oggi, invece, il finanziamento viene accordato a seguito di un giudizio meccanico che viene elaborato da un sofisticato software.
I sistemi delle società finanziarie sono infatti messi a punto in modo da poter avere diretto accesso alle informazioni memorizzate all’interno delle banche dati come il Crif o Experian. Quando la capacità reddituale del soggetto interessato non è solida o emergono altre criticità la richiesta di finanziamento viene automaticamente rigettata.
La richiesta di liberatoria rivesta di conseguenza un ruolo marginale ed è abbastanza ristretta la cerchia delle banche che ancora si basa su questo documento. Bisogna inoltre far presente che ogni istituto di credito ha le sue regole: alcuni possono anticipare la liberatoria al cliente a mezzo mail, mentre altri la rilasciano contestualmente al rigetto del finanziamento.
Per quanto poi riguarda i tempi per il rilascio di questo documento non si sono attese lunghe in quanto la stampa avviene quasi sempre in maniera immediata all’atto della richiesta. Naturalmente le persone che hanno ottenuto il rifiuto di un prestito non risolvono il problema della liquidità e per questo tentano di ottenere le somme necessarie rivolgendosi ad altra finanziaria. Le banche registrano le richieste nel relativo database, disponibile per la consultazione da parte di altri istituti di credito.
In pratica, dunque, quando la richiesta è stata respinta tutti gli altri istituti che consulteranno il database conosceranno questa informazione e adotteranno i comportamenti conseguenti. Questo vuol dire che chi intende richiedere un prestito personale a una banca o finanziaria diversa da quella che ha respinto la richiesta dovrà chiedere la liberatoria, anche se non necessaria, ma non solo, perché bisogna accertarsi che sia stato aggiornato lo stato.
Quando infatti rimane una richiesta pendente l’informazione rimane memorizzata nel sistema per altri 6 mesi, periodo nel quale sarà inevitabile raccogliere tutta una serie di ulteriori rifiuti. Quando invece il finanziamento è stato negato non sarà più visibile nella banca dati, allora la presentazione di una nuova richiesta potrà avere esito positivo.
Alla luce di quanto spiegato la liberatoria BNL non è altro che un documento che attesta l’intenzione del richiedente e dell’istituto di credito di non procedere con la richiesta del finanziamento o del mutuo, a prescindere dall’esito positivo o negativo e dal fatto che l’interessato non abbia più necessità di liquidità.
Per poter richiedere un nuovo finanziamento a seguito di un rifiuto occorre attendere 30 giorni, periodo nel quale viene caldamente consigliato di non avanzare ulteriori richieste presso altre finanziarie. Nella maggior parte dei casi la liberatoria BNL viene accordata al cliente nel momento in cui la pratica viene rigettata, ovvero in modo immediato e anche a mezzo mail. In alcuni casi tuttavia sarà necessario inoltrare alla banca un’apposita richiesta.
BNL fornisce agli interessati un modulo standard per ottenere la liberatoria da compilare con tutti i dati richiesti. Nello specifico, bisogna indicare i propri dati anagrafici, quali nome, cognome, codice fiscale ed eventuale partita IVA, nonché la residenza. Sarà poi necessario specificare di voler ricevere il certificato di liberatoria relativo alla pratica di finanziamento rigettata, archiviata o rinunciata. La richiesta può poi essere inviata tramite PEC all’indirizzo bnl@pec.bnlmail.com
o tramite raccomandata a BNL – Richieste Documenti Clientela -Via Campo Ascolano, 33 – Pratica di Mare – 00071 Pomezia (Roma)
Come spiegato, in caso di prestito rifiutato o non concesso, le banche inoltrano di conseguenza una segnalazione negativa ai sistemi di informazione creditizia. Quest’ultimi registrano l’informazione ricevuta all’interno del proprio database, che resta disponibile per la consultazione da parte di altri istituti di credito e società finanziarie. Grazie alla liberatoria BNL sarà possibile risolvere questo disagio e ricevere la liquidità necessaria.
Un prestito rifiutato è oggi il risultato di un’analisi accurata sull’affidabilità creditizia dell’interessato. In buona sostanza, dai dati raccolti dalla banca potrebbero emergere difficoltà nel rimborsare le rate del finanziamento perché, ad esempio, il soggetto è un cattivo pagatore, risulta eccessivamente indebitato, ha effettuato troppe richieste di mutuo, ha un garante non affidabile, ha ricevuto un credito da poco tempo ecc.
Anche soltanto la presenza di una di queste condizioni porterà la banca a rigettare l’istanza, nonché a segnalare l’esito direttamente al crif. Tutto ciò non vuol dire restare marchiati a vita, in quanto i dati presenti nel database restano memorizzati solo per un periodo limitato. In ogni caso, al fine di velocizzare la pratica e ricevere la liquidità, può tornare utile la liberatoria BNL.
Il documento infatti svolge un ruolo determinante quando è lo stesso cliente a non voler più procedere con l’istituto di credito, perché ha trovato un’offerta maggiormente conveniente. In questa circostanza il certificato può essere richiesto prima dell’esito finale della delibera o quando l’esito è positivo.
Uno degli errori più comuni è pensare che attraverso la liberatoria sia possibile arginare il problema di un finanziamento rigettato. In realtà questo documento rilasciato da BNL attesta solo che l’interessato non intende ottenere più la liquidità, perché per esempio preferisce le condizioni applicate da un’altra finanziaria. Nel merito c’è comunque da precisare che i vari istituti di credito adottano regole differenti, tanto che alcuni di essi potrebbero perfino non pretendere alcuna liberatoria e valutare l’istanza del cliente solo sulla base delle informazioni emerse dai SIC oppure dalla Centrale Rischi.
Una volta ottenuto il certificato di liberatoria è poi fondamentare controllare che lo stato della pratica sia stato effettivamente aggiornato, perché quando ancora pendente sarà inevitabile ottenere il rigetto della successiva istanza.
Modello Richiesta Liberatoria BNL
Di seguito si trova un fac simile richiesta liberatoria BNL da scaricare e compilare.
Fac simile richiesta liberatoria BNL
Luca Polito
Luca Polito è un esperto del settore bancario che ha dedicato la sua carriera a una vasta gamma di servizi finanziari. Come operatore di sportello, Luca ha maturato una profonda conoscenza pratica delle operazioni di cassa, che spaziano da prelievi e versamenti, al cambio assegni, alla gestione dei bonifici, nonché alla predisposizione dei RID.
Sul suo sito, Luca condivide la sua esperienza e competenza con una serie di guide dettagliate che coprono tutti gli aspetti delle operazioni e dei servizi bancari. La sua profonda conoscenza del settore e la sua capacità di spiegare concetti complessi in termini semplici e comprensibili rendono le sue guide una risorsa preziosa per chiunque cerchi di capire il mondo della banca e dei servizi finanziari.